N° 105
IRONHEART
1.
Le parole della giovane donna in
camice da laboratorio e dai capelli viola colpiscono Tony Stark come una
staffilata:
-Esatto, sono la
figlia di Ho Yinsen, sorpreso?-
Il Professor Yinsen, lo scienziato
che, prigioniero come lui, aveva aiutato Tony Stark a costruire la sua prima
armatura e che non solo gli aveva salvato la vita sostenendo il suo cuore
ferito, ma aveva anche sacrificato la sua vita per consentirgli di indossarla.
Tony lo aveva vendicato distruggendo il covo del guerrigliero Wong Chu ma
questo non lo aveva riportato in vita.[1]
-Sapevo che aveva dei
figli.- risponde, infine, Tony -Ho anche fatto in modo che ricevessero del
denaro ma non immaginavo che…-
-… che la sua figlia
più giovane avesse seguito le sue orme ed in pochi anni avesse conseguito non
uno ma ben tre dottorati? Devo riconoscere che il suo denaro mi è stato di
grande aiuto in questo, ma non creda che questo basti a lavarle la coscienza.-
-Non ho alcuna
responsabilità nella morte di suo padre, Dottoressa. Non volevo che morisse ed
ho cercato di fermarlo ma senza successo. Invece di recriminare, dovrebbe
essere orgogliosa di lui. È morto come è vissuto: agendo per il bene degli
altri.-
-Sarebbe ancora vivo
se non avesse deciso di ritornare in Oriente. Un po’ più di egoismo e sarebbe
rimasto con me.-
Tony
rimane silenzioso non sapendo cosa rispondere alla ragazza, poi è il Professor
Sal Kennedy a rompere il silenzio dicendo:
-Possiamo lasciar
perdere queste diatribe per favore? Tony, non ti ho ancora presentato la nostra
migliore allieva…- indica la ragazzina afroamericana accanto a Toni Ho -… Riri
Williams ha solo 15 anni ma è già un genio dell’elettronica e sta per
conseguire il dottorato.-
Due giovani donne geniali, una delle
quali è la figlia dell’uomo che lo ha aiutato a progettare le costruire
l’armatura di Iron Man.
Tony sorride: forse ha trovato quel
che cercava.
Madame Masque rivolge un’ultima
occhiata alla donna che giace in posizione fetale all’interno del bagagliaio di
un‘auto parcheggiata all’interno di un magazzino vuoto, poi, con un gesto
deciso, abbassa il coperchio.
Una giovane donna dai lunghi capelli
neri e di evidenti origini asiatiche le si avvicina e le chiede:
-Credi che abbia
detto la verità?-
-Credo di sì.-
risponde Madame Masque -Non aveva motivo di mentire all’inizio e dopo che le
abbiamo iniettato il siero non avrebbe più potuto farlo.-
-Ha lavorato con
l’A.I.M.,[2] loro
potrebbero averle dato qualcosa che l’ha immunizzata.- replica Ling McPherson.
-Possibile ma non
molto probabile. In ogni caso, prima di muovermi verificherò che la cara
Dottoressa Erwin ci abbia fornito informazioni attendibili.-
-Di lei che
facciamo?-
-La riporterai a casa
e la metterai nel suo letto. Domattina si sveglierà un po’ confusa ma senza
alcun ricordo di quanto è successo qui.-
-Uhm… speriamo che
funzioni.
-L’alternativa sarebbe ucciderla ma non credo
che tu lo voglia, sbaglio?-
-Non sbagli. Va bene, facciamo come vuoi tu.-
Ling
McPherson si siede al volante dell’auto di Clytemnestra Erwin ed in pochi
istanti è fuori dal magazzino diretta verso Midtown Manhattan.
Rimasta
sola, Madame Masque si reca nel vicino spogliatoio e qui si sfila la maschera
d’oro e la parrucca nera rivelando una folta chioma rossa. Con calma si sfila
la tuta e si riveste indossando una camicetta e pantaloni attillati con scarpe
di marca.
Pochi
minuti dopo, alla guida di una Corvette decappottabile rossa, Bethany Cabe si
dirige verso Queens.
Carl Walker fissa le persone davanti a lui,
uomini e donne di varie etnie, provenienza e probabilmente anche preferenze
sessuali ma questo non gli interessa. Fa un profondo respiro e parla:
-Buongiorno a tutti
voi. Questa è la prima volta che ci incontriamo da quando le varie società per
cui lavoravamo sono state consolidate nella Stark West. Per chi non mi
conoscesse, mi chiamo Carl Walker e fino a poco tempo fa ero Ingegnere Capo
alla Barstow Electronics. Ora sono il C.T.O.[3] della
Stark West e spero che lavoreremo bene insieme.-
-Me lo auguro
anch’io.- dice un afroamericano alto e dal sorriso cordiale.
-Mi farebbe molto
piacere, Dottor Foster, visto che, di fatto, mi hanno dato il posto che una
volta era suo.-
-Nessun rammarico e
chiamami Bill, non c’è bisogno di formalità tra colleghi, no?- replica William Barrett
Foster, rinomato biochimico.
-Mi sta benissimo e
questo vale per tutti voi., signori e signore. Consideratemi un collega più che
un superiore.-
-Ottimo inizio,
capo.- interviene un giovanotto dai capelli rossi e le efelidi.
Carl Walker lo conosce: Dale West,
scienziato di valore ma eccentrico. Si sono incontrati tempo prima quando West
ha provato per breve tempo a fare il supereroe usando un esoscheletro di sua
invenzione ed il nome di Metallo. Era riuscito a mettersi nei guai e Carl, nei
panni di Iron Man, lo aveva salvato dall’attacco di tredici supercriminali
donna.[4] Aveva
promesso di rinunciare alle sue velleità supereroistiche ed a quanto pare, ha
mantenuto la parola.
Prima che Carl possa aggiungere
altro, arriva un breve suono dal suo cellulare. Lui guarda il display e dice:
-Scusatemi. Ho una
chiamata urgente da fare.-
Si allontana rapidamente
raggiungendo il suo ufficio e qui, una volta accertatosi di essere solo, preme
un pulsante del suo orologio e subito appare l’ologramma di una bella ragazza
dai capelli rossi.
-Cosa c’è Friday?- le
chiede.
<<Ho
aggiornamenti sul Grande Gioco.>> risponde l’ologramma.
2.
Riri Williams rientra nel suo
alloggio e telefona alla sorella.
<<Ho visto
tutto su facebook..>> dice subito lei <<I video sono già diventati
virali, lo sai?>>
-Neanche sapevo che
ci fossero dei video.- ribatte Riri -Ero troppo impegnata a salvare la gente
per accorgermi che qualcuno ci stesse filmando.-
<<Tutti si chiedono
chi sono le nuove Iron Women.>>
-Cavoli, non avevo
pensato al nome. Iron Woman non mi piace molto e se Toni lo vuole, glielo
lascio volentieri e Iron Girl è pure peggio.-
<<Che ne dici
di Ironheart?>>
-Ironheart? Bello! Ne
dovrò parlare a Toni, chissà se lei ha pensato al suo?-
Senza che Riri lo sappia, le sue
parole sono ascoltate da orecchie indiscrete.
Sospeso in aria all’interno della
sua armatura Iron Monger Mark II in modalità stealth, Tony Stark sorride
soddisfatto. Quello che ha sentito conferma le sue ipotesi su Riri Williams e
Toni Ho.
Quella
ragazzina è indubbiamente un genio ma non ha pensato che lui potesse facilmente
hackerare il suo cellulare.
Adesso è il turno di Toni Ho.
Seguirla senza farsi vedere è stato facilissimo. Dopo una breve sosta nel suo
appartamento si è recata in un ristorante dove è stata raggiunta da una ragazza
più o meno sua coetanea. Spiando le loro conversazioni Tony ha scoperto che
alla figlia del Professor Yinsen piacciono le donne. Nulla di male, in fondo
piacciono anche a lui.
Toni doveva essere appena una
bambina quando suo padre è morto ed a quanto sembra la mela non era caduta
troppo lontano dall’albero, aveva ereditato il talento del padre.
Da quello che aveva scoperto di lei,
era nata a Seattle da un immigrata cinese che aveva sposato suo padre, che in
quel periodo viveva ed insegnava negli Stati Uniti, era cittadina americana di
nascita, quindi.
Chissà
se prima di lasciare gli Stati Uniti per andare incontro al suo tragico destino
Yinsen aveva fatto in tempo a capire di che talento era dotata la figlia?
Il vero problema adesso è cosa deve
fare con lei? L’idea che ci sia in giro troppa gente che usa armature simili
alla sua non gli piace. Credeva di averle neutralizzate tutte ma Carl Walker e
Jim Rhodes hanno trovato il modo di riattivare le loro armature ed ora sono
saltate fuori le due ragazze.
Toni Ho e la sua amica terminano la
cena e dai loro discorsi è ovvio che termineranno la serata a casa di una delle
due, buon per loro.
Tony Stark le osserva salire su una
Ford decappottabile che Toni guida con sicurezza. Un colpo di repulsori ne
farebbe facilmente saltare il motore risolvendo il problema.
<<Chi sei? Perché ci spii?>>
La voce elettronica alle sue spalle
lo coglie di sorpresa mentre si accorge che la sua schermatura è caduta. Si
volta di scatto e si trova davanti la figura in armatura della ragazza che ha
deciso di farsi chiamare Ironheart.
A quanto pare l’ha sottovalutata ed
ora potrebbe pentirsene.
Ling McPherson entra nell’ufficio di
Philip Stark alla Stark-Fujikawa e lo trova al computer. Tanto per cambiare,
pensa.
-Stai controllando
qualcosa di importante?- gli chiede.
-Stavo facendo un
favore alla mia sorellina.- risponde lui.
-Non ti facevo così
legato alla famiglia -
-Le cose cambiano. Com’è
andata con Miss Erwin?-
-Meglio del previsto.
Adesso ho una pista e questo vuol dire che devo partire per l’Inghilterra.-
-Un lungo viaggio.
Posso sapere a cercare chi o cosa?-
-Una donna di nome
Amanda Armstrong.-
3.
Ironheart punta i
palmi delle sue verso Iron Monger e con apparente calma dice:
<<Perché mi spiavi? E perché stavi seguendo la mia amica?>>
<<Non ho intenzioni ostili, Riri.>>
replica Tony.
<<Ma ti nascondi e sai chi sono mentre io non so chi sei. Non ti
credo.>>
Sotto
il casco Tony sospira poi lascia partire un uniraggio che colpisce in pieno
l’adolescente.
<<Un giorno imparerai a parlare di meno ed agire
di più.>> le dice <<Se sarai ancora viva ovviamente.>>
Un attimo prima di toccare il suolo
Ironheart riprende il controllo dell’armatura e risale verso il suo avversario.
<<Non so chi tu sia, Mister…>>
dice <<…ma ora mi
hai fatto proprio arrabbiare.>>
Spara una duplice scarica di
repulsori contro Iron Monger che la para e replica:.
<<Dovrai fare di meglio, ragazzina.>>
<<Non sono una ragazzina, sono Ironheart!>>
Tony
si morde le labbra. Ha sottovalutato la resistenza dell’armatura di Riri ed
anche la sua determinazione. Non ripeterà l’errore.
Anche
se la giovane afroamericana ha un’armatura all’altezza della sua, manca del
tutto di esperienza e lui, invece, ne ha da vendere.
Non hai scampo, bambina, pensa, ed in
fondo mi dispiace.
In un ospedale della California,
Eddie March riflette sulla sua vita, una vita da tetraplegico, privo di
sensibilità dal collo in giù, bisognoso di assistenza anche per le funzioni più
elementari. Lui che era un pugile famoso, un uomo d’azione, ora può muovere
solo la testa.
Almeno può respirare autonomamente e
muovere la sua superaccessoriata e computerizzata sedia a rotelle grazie a
comandi vocali, ha un minimo di autonomia almeno, per quel che gli serve.
La sua fisioterapista, Veronica
Benning, è un tipo tosto ma non può certo fare miracoli. Eddie si sta
rassegnando ad una vita da invalido.
-Eddie, hai visite.-
gli annuncia Veronica Benning.
Prima ancora di voltarsi, Eddie la
riconosce dal riflesso sul vetro della finestra e le dice:
-Non saresti dovuta
venire, Contessa.-
Stephanie De La Spiroza scrolla le
spalle e gli si avvicina. Senza che lui possa impedirlo, si china su di lui e
lo bacia sulle labbra.
-Sapevo che l’avresti
detto, per questo non ti ho avvertito.- replica.
-Non capisco perché
sei qui. Io… non sono più un uomo ormai.-
-Sei sempre più uomo
di tanti che ho conosciuto ed io sarei una… beh diciamo: molto meschina se non
ti stessi accanto adesso.-
Sembra sincera, pensa Eddie, per
quel che importa.
Il Medio Oriente può essere un posto
bellissimo ma anche l’anticamera dell’Inferno, è tutta una questione di
circostanze… e di persone.
Lo Sceicco Abdullah Hurani è un uomo
potente. Se vivesse negli Stati Uniti lo definirebbero kingpin, un boss del
crimine. Sono pochi gli affari illeciti nella zona del Golfo Persico in cui lui
non sia coinvolto.
Un uomo nella sua posizione ha
inevitabilmente molti nemici, per questo la sua sfarzosa dimora è praticamente
una fortezza protetta dai più moderni sistemi di allarme e da guardie armate.
Stanotte Abdullah Hurani apprenderà
che tutto questo non è stato sufficiente a proteggerlo. Si sveglia di colpo con
un pugnale di fattura giapponese appoggiato alla gola mentre una voce di donna
gli dice:
-Parliamo di Pepper
Potts.-
4.
Carl Walker aspetta che l’ultimo
degli impiegati abbia lasciato l’edificio, poi, dopo essersi assicurato che la
porta sia ben chiusa, non si sa mai che la sua zelante segreteria Diane
Carruthers decida di tornare indietro all’ultimo minuto, apre un pannello nascosto
rivelando l’armatura di Iron Man.
Bastano
pochi istanti per indossarla e qualche minuto dopo è già in volo verso il
centro di Los Angeles.
-Quindi, quella
tizia, Charlie, diceva la verità: il Grande Gioco è ricominciato?- dice.
<<Così dicono
le mie ricerche, Carl.>> risponde l’intelligenza artificiale che
lui ha chiamato Friday <<Purtroppo non so dirti molto di
più. Non ho trovato dati
sull’organizzatore o sui suoi o loro obiettivi.>>
-A quanto pare, il
premio andrà a chi riesce ad uccidermi. Mi chiedo se non ci sia dietro qualcuno
che ha scoperto che sono Clay Wilson, l’ex Forza.-
<<Molto
improbabile. Se
qualcuno lo avesse scoperto, saprebbe anche che hai assunto l’identità di Carl
Walker e ti avrebbe aggredito mentre eri più vulnerabile.>>
-Non hai torto,
eppure…-
Qualunque cosa volesse dire, Iron
Man si blocca quando dalle acque della baia esce una giovane donna bionda in
costume arancione che grida:
-Muori!-
Un attimo dopo un’onda di calore ad
alta intensità lo avvolge completamente.
Tony Stark inquadra il suo bersaglio
nel sofisticato sistema di puntamento della sua armatura. È davvero un peccato
che debba finire così, pensa. Riri Williams ha davvero una mente brillante e
potrebbe avere un futuro che riscatti lei e la sua famiglia dal ghetto di
Chicago dove vivono.
Un decimo di secondo è quello che
serve a trasmettere l’ordine di fare fuoco ma anche quanto basta a Ironheart
per anticiparlo.
Un’energia azzurrognola avvolge Iron
Monger spegnendo tutti i sistemi della sua armatura.
<<Non è possi…>> riesce a dire prima
che anche il microfono si spenga.
Precipita al suolo scavando un piccolo
cratere sull’asfalto. Ironheart lo
raggiunge e gli dice:
<<Spiacente, Mister, ma ti ho fatto quello che avresti voluto fare
a me… a meno che non avessi in mente qualcosa di ancora più drastico. Chi sei,
mister? Assomigli ad Iron Man, a parte tutto quel nero ma lui non mi avrebbe
spiato o aggredito. Sei un nuovo supercriminale?>>
Tony
tace mentre sente il familiare ronzio dei sistemi dell’armatura che si riattivano.
Non sarebbe dovuto succedere. Ha progettato l’armatura in modo che fosse immune
ad un attacco con EMP[5] ma
quella ragazzina ha trovato un modo di superare le sue difese. Lo ha detto che
è brillante, ma non abbastanza da vincere con lui.
I jet dei suoi stivali si accendono
di colpo.
L’impatto con le acque è violento ma
anche rinfrescante dopo quell’onda di calore.
-Friday…- dice Iron
Man-… chi diavolo era quella?-
<<Stando al mio
database, Stratosfire, una supercriminale che ha affrontato Iron Man qui a Los
Angeles, ma risulta essere morta.>> risponde Friday.
-Beh, a me sembra
vivissima. Mi toccherà sistemarla per bene.-
Carl Walker erutta letteralmente
dall’acqua ma non vede nessuno.
<<Dov’è finita?>> esclama.
-Qui.- risponde una
voce alle sue spalle.
Di nuovo è avvolto dalle microonde
emesse dalla sua avversaria ma stavolta l’esito è diverso.
-Ma cosa…?-
<<Un banalissimo campo di forza che è parte della mia dotazione
standard. Come si dice? Non esco mai senza di lui.>>
La ragazza intensifica l’intensità
delle sue microonde ma senza effetto.
<<Temo che non basti. È garantito anche contro i missili
nucleari.>>
-Non importa, troverò
lo stesso un modo di ucciderti e riscuotere il premio.-
Un’altra che partecipa al Grande
Gioco, buono a sapersi.
5.
Toni Ho accosta la
sua auto accanto ad un marciapiede, parcheggia e scende.
-Che succede?- le
chiede la ragazza seduta al suo fianco.
-Temo che dovrai
tornare a casa da sola, Mikka.- risponde Toni gettandole le chiavi dell’auto
-Tornerò più tardi a riprenderle… spero.-
-Non capisco.-
-Non importa adesso.
Vai!-
La ragazza scuote la testa, perplessa,
poi si sistema al posto di guida e parte. Intanto Toni aziona un comando dal
suo orologio ed attende.
Pochi istanti dopo qualcosa in cielo
sfreccia verso di lei.
Mike O’Brien si aggira in uno dei
tanti mercati caratteristici delle capitali del Medio Oriente quando una voce
di donna gli sussurra all’orecchio:
-Fatto. Aspettami in
auto.-
Mike si volta ma lei è già
scomparsa, confusa tra la folla. Si diverte proprio ad usare i suoi trucchetti
ninja.
Pochi minuti dopo, seduto al posto
di guida dell’auto che hanno noleggiato, la vede arrivare con ancora addosso il
niqab che la copre interamente tranne gli occhi.
Appena seduta sul sedile del
passeggero, Meredith McCall si sbarazza del travestimento e Mike le chiede:
-Hurani ha parlato?-
-Dice che l’ha già
venduta in una specie di asta e che nemmeno lui sa chi è il compratore e dove
l’abbia portata. Potrebbe essere dovunque ormai.-
-Maledizione!-
-Calma, Hurani
mentiva. Sa benissimo dov’è Pepper Potts.-
-Ne sei sicura?
Meredith fa un sorrisetto ammiccante
e replica:
-Ho un sesto senso
per i bugiardi. La sola cosa vera che il
nostro amico sceicco ha detto è che non l’ha tenuta per sé.-
-E adesso che si fa?-
-Tu che faresti al
posto di Hurani?-
-Beh… avvertirei…
uhm… l’acquirente che degli occidentali sono sulle tracce ma prima cercherei
anche di eliminarli. Ne va della mia reputazione dopotutto.-
-Esatto. Non dubito
che, anche se i turisti stranieri qui sono tanti, lui abbia i mezzi per
scovarci, ma puoi credermi: anche se crederà di essere il cacciatore, sarà lui
la preda.-
Colpita in pieno dalla forza dei jet
Ironheart cade a terra ed ora è Iron Monger ad incombere su di lei.
<<Non c’è bisogno di combattere, Riri.>>
le dice <<Consegnami
la tua armatura e nessuno si farà male.>>
<<Vieni a prendertela!>> è l’orgogliosa
risposta dell’adolescente.
Sotto il casco Tony Stark sospira.
<<Tu probabilmente non ci crederai, ma non volevo arrivare a
questo, mi dispiace davvero.>>
Prima che possa fare una mossa, una
scarica di repulsori lo prende alla schiena facendolo cadere in ginocchio
mentre una voce alterata elettronicamente gli dice:
<<Lascia stare la mia amica.>>
Un’altra donna in armatura, stavolta
rossa e argento, è arrivata sulla scena e Tony Stark sa che è venuto il momento
di confrontarsi anche con Toni Ho.
CONTINUA
NOTE DELL’AUTORE
Sempre
poco da dire anche stavolta, quindi non perdiamo tempo:
1)
Stratosfire è stata creata da David
Michelinie & Mark Bright & Bob Layton su Iron Man Annual # datato 1987.
2)
Chi è Amanda Armstrong? Probabilmente
credete di saperlo ma vi avverto: non è quello che vi aspettate.
Nel
prossimo episodio: Tony Stark contro Toni Ho e speriamo di non confondere i
nomi nello scrivere. -_^
Carlo